“I VERI CANTI DEGLI ALPINI”

Coro “Grigna” della sez. A.N.A di Lecco – Direttore M° Giuseppe Scaioli

Dalla raccolta “I VERI CANTI DEGLI ALPINI”

Commissione per la difesa del canto alpino – Ottobre 1967 – ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI

Ascolta tutti i canti o, in alternativa, riproduci solo quelli che vuoi nella sezione sottostante (ci sono anche i testi!).

01 – A LA MATIN BONURA

A la matin bonura

a ’n fan alvè,

a ’n mando ’n piassa d’armi

a fè istrussioun,

a ’n fan marcè in avanti

e poeui ’n darè.

Nuiautri povr’Alpini

’n fan mal i pè.

Ritornello:   Sai nen pêrchè

’n fan mal i pè,

as marcia mal

sui marciapè.

Al dì d’la cinquina

a ’n fan strilè,

a ’n dan côi povri sold

per piè ’d fumè,

adess che i touscan

a son chêrsù.

Nuiautri povr’Alpini

a ’n fan stè giù.

Ritornello

Festa del Reggimento

rancio special,

a ’n dan cui salamini

ch’a fan stè mal,

a ’n dan la pasta suita

con ’l formaj.

Nuiautri povr’Alpini

’n fa mal i caj.

Ritornello

02 – APRITE LE PORTE

Aprite le porte

che passano,

che passano,

aprite le porte

che passano

i baldi Alpin.

Come la marcia ben

la banda, la banda,

come la marcia ben

la banda, la banda,

come la marcia ben

la banda, la banda,

come la marcia ben

la banda degli Alpin.

03 – BANDIERA NERA

Sul ponte di Perati

bandiera nera,

è il lutto degli Alpini

che fan la guerra.

E’ il lutto della Julia

che va alla guerra,

la meglio gioventù

che va sotto terra.

Sull’ultimo vagone

c’è l’amor mio,

col fazzoletto in mano

mi dà l’addio.

Col fazzoletto in mano

mi salutava

e con la bocca i baci

la mi mandava.

Quelli che son partiti

non son tornati,

sui monti della Grecia

sono restati.

Sui monti della Grecia

c’è la Vojussa,

col sangue degli Alpini

s’è fatta rossa.

Alpini della Julia

in alto i cuori,

sul ponte di Perati

c’è il tricolore.

04 – BERSAGLIERE HA CENTO PENNE

Bersagliere ha cento penne

ma l’Alpino ne ha una sola;

un po’ più lunga,

un po’ più mora,

sol l’Alpin la può portar.

Quando scende la notte buia

tutti dormono laggiù alla Pieve;

ma con la faccia

giù nella neve

sol l’Alpin là può dormir.

Su pei monti vien giù la neve,

la tormenta dell’inverno,

ma se venisse

anche l’inferno

sol l’Alpin può star lassù.

Se dall’alto dirupo cade

confortate i vostri cuori,

perché se cade

fra rocce e fiori

non gli importa di morir.

05 – BOMBARDANO CORTINA

Bombardano Cortina!… Oilà

dicon che gettan fiori!… Oilà

tedeschi traditori

è giunta l’ora, subito fora,

subito fora dovete andar.

E proseguendo poi!… Oilà

per valle Costeana!… Oilà

giunti sulla Tofana

su quella vetta, la baionetta,

la baionetta scintillerà.

Non mancherà poi tanto!… Oilà

che anche il Lagazuoi!… Oilà

conquisteremo noi

quando l’artiglieria

Sasso di Stria,

Sasso di Stria battuto avrà.

Son prese le “Tre Dita”!… Oilà

il “Masarè” è già nostro!… Oilà

l’Aquila ha perso il ròstro

e già s’invola spennata e sola,

spennata e sola la sul Caval.

Fatta è la galleria!… Oilà

è pronta la gran mina!… Oilà

e una bella mattina

anche Gigetto col Castelletto,

col Castelletto in aria andò.

Giunti sul Canalone!… Oilà

schierati i suoi soldati!… Oilà

tiri ben aggiustati

la pasta asciutta vi fece tutta,

vi fece tutta lasciare lì.

Per Valle Travenanzes!… Oilà

e Strada Dolomiti!… Oilà

v’inseguiremo arditi;

e voi scappate finchè arrivate,

finché arrivate dal vostro Re.

06 – DI QUA, DI LA DEL PIAVE

Di qua, di là del Piave

ci sta un’osteria.

Là c’è da bere e da mangiare

ed un buon letto da riposar.

E dopo aver mangiato,

mangiato e ben bevuto.

Oi bella mora se vuoi venire,

questa è l’ora di far l’amor.

Mi si che vegnaria

per una volta sola.

Però ti prego lasciami stare

che son figlia da maritar.

Se sei da maritare

dovevi dirlo prima.

Sei sempre stata coi vecchi Alpini,

non sei figlia da maritar.

E dopo nove mesi

è nato un bel bambino.

Sputava il latte, beveva il vino,

l’era figlio d’un vecchio Alpin.

07 – DOVE SEI STATO MIO BELL’ALPINO

La Celestina in cameretta

che ricama rose e fiori.

Vieni da basso o Celestina

ch’è rivà il tuo primo amore.

Se l’è rivato, lassè ch’el riva,

mi son pronta a far l’amor.

Dove sei stato mio bell’Alpino

che ti ha cambià colore?

L’è stata l’aria dell’Ortigara

che mi ha cambià colore.

Sul Monte Nero c’è una tormenta

che mi ha cambià colore.

Là sul Pasubio c’è un barilotto

che mi ha cambià colore.

E’ stato il fumo della mitraglia

che mi ha cambià colore.

Ma i tuoi colori ritorneranno

questa sera a far l’amore.

08 – E CADORNA MANDA A DIRE

E Cadorna manda a dire

che si trova là sui confini,

e ha bisogno degli Alpini

per potersi avanzar.

La Fanteria è troppo debole,

i Bersaglieri sono mafiosi,

ma gli Alpini son valorosi

su pei monti a guerreggiar.

Novantasette fatti coraggio

che le porte son bombardate,

tra fucili e cannonate

anche l’Austria cederà!

09 – E C’ERANO TRE ALPINI

E c’erano tre Alpin

tornavan dalla guerra;

Ritornello:

guarda che bell’Alpin

tornavan dalla guerra.

Il più bellin dei tre

aveva un mazz di rose;

Ritornello

La figlia del Re

vedendo quelle rose;

Ritornello

Dammele a me

io voglio quei bei fiori;

Ritornello

Le rose io ti darò

se tu sarai mia sposa;

Ritornello

Va a dirlo al mio papà

ed io sarò tua sposa;

Ritornello

Buon giorno signor Re

voglio tua figlia in sposa;

Ritornello

Vai via di qua

ti faccio fucilare;

Ritornello

E va sull’ostia ti

e la tua figlia ancora;

Ritornello

10 – E LA NAVE S’ACCOSTA PIAN PIANO

E la nave s’accosta pian piano,

salutando Italia sei bella;

nel vederti mi sembri una stella,

oh morosa ti debbo lasciar.

Allora il capitano m’allungò la mano

sopra il bastimento, mi vuol salutare,

e poi mi disse: i Turchi son là.

E difatti si videro spuntare,

le nostre trombe si misero a suonare,

le nostre penne al vento volavano

tra la bufera ed il rombo del cannon.

E a colpi disperati, mezzi massacrati

dalle baionette, i Turchi sparivano

gridando: Alpini, abbiate pietà.

Sulle dune coperte di sabbia

i nostri Alpini, oh Italia, morivano,

ma nelle veglie ancor ti sognavano

con la morosa, la mamma nel cuor.

E col fucile in spalla, baionetta in canna,

sono ben armato, paura non ho,

quando avrò vinto ritornerò!

11 – ERA UNA NOTTE CHE PIOVEVA

Era una notte che pioveva

e che tirava un forte vento;

immaginatevi che grande tormento

per un Alpino che sta a vegliar!

A mezzanotte arriva il cambio

accompagnato dal capoposto:

“Oh sentinella torna al tuo posto

sotto la tenda a riposar!”

Quando fui stato ne la mia tenda

sentii un rumore giù per la valle,

sentivo l’acqua giù per le spalle,

sentivo i sassi a rotolar.

Mentre dormivo sotto la tenda

sognavo d’esser con la mia bella

e invece ero di sentinella

fare la guardia allo stranier.

12 – ERAVAMO IN VENTINOVE

Eravamo in ventinove:

ora in sette siamo restà!

E gli altri ventidue

sul Som Pauses li han mazzà.

Maledetto sia il Som Pauses

coi suoi tubi di gelatina!

Si, l’è stà la gran rovina,

la rovina di noi Alpin!

Queste povere vedovelle

le va in chiesa, le va a pregar…

La passion dei lor mariti

le fa pianger e sospirar!

13 – E SUL CERVINO

E sul Cervino

c’è una slavina

l’è la rovina

di noi Alpin.

Ritornello:

E se son pallida

nei miei colori

no voglio dottori

no voglio dottori.

E se son pallida

come ’na strassa

vinassa, vinassa

e fiaschi de vin.

Sul Monte Rosa

c’è una colonna

l’è la Madonna

di noi Alpin.

Ritornello

E in fondo valle

c’è un’osteria

l’è l’allegria

di noi Alpin.

Ritornello

Là nella valle

c’è una ragazza

che la va pazza

per noi Alpin.

Ritornello

Là nella valle

c’è la Rosina

l’è la rovina

di noi Alpin.

Ritornello

Là su quel monte

c’è un buco nero

l’è il cimitero

di noi Alpin.

Ritornello

Là nella valle

c’è una caserma

requiem eterna

per chi ci sta.

Ritornello

14 – E TU AUSTRIA

E tu Austria non essere ardita

di varcare d’Italia i confini

che sulle Alpi ci sono gli Alpini

che su per aria ti fanno saltar.

E tu Austria che sei la più forte

fatti avanti se hai del coraggio

e se la “buffa” ti lascia il passaggio

noialtri Alpini fermarti saprem.

Varcheremo le mura di Trento

coi fucili per ben caricati

e di rinforzo ci sta i richiamati,

tutto per aria faremo saltar.

Al comando dei nostri ufficiali

caricheremo cartucce a mitraglia

e se per caso il colpo si sbaglia

a baionetta l’assalto farem. (0ppure: La baionetta faremo brillar)

15 – IL TESTAMENTO DEL CAPITANO

Il capitan de la compagnia

e l’è ferito, sta per morir,

e manda a dire ai suoi Alpini

perchè lo vengano a ritrovar.

I suoi Alpini ghe manda a dire

che non han scarpe per camminar.

“O con le scarpe o senza scarpe

i miei Alpini li voglio qua”.

E co’ fu stato a la mattina

i suoi Alpini sono arrivà.

“Cosa comandelo Sior Capitano

che noi adesso siamo arrivà”.

Ed io comando che il mio corpo

in cinque pezzi sia taglià:

Il primo pezzo al Re d’Italia

che si ricordi del suo Alpin.

Secondo pezzo al Battaglione

che si ricordi del suo Capitan,

il terzo pezzo alla mia mamma

che si ricordi del suo figliol.

Il quarto pezzo alla mia bella

che si ricordi del suo primo amor,

l’ultimo pezzo alle montagne

che lo fioriscano di rose e fior.

16 – IL VENTINOVE LUGLIO

Il ventinove luglio

quando che matura il grano

è nata una bambina

con una rosa un mano.

Non era paesana

e nemmeno cittadina,

è nata in un boschetto

vicino alla marina.

Vicino alla marina,

dov’è più bello stare,

si vede i bastimenti

a navigar sul mare.

Per navigar sul mare

ci vuole le barchette,

per far l’amor di sera

ci vuol le ragazzette.

Le ragazzette belle

l’amor non lo san fare,

noialtri baldi Alpini

ce lo farem provare.

Ce lo farem provare,

ce lo farem sentire,

stasera dopo cena

prima d’andà dormire.

17 – LA LINDA LA VA AL FOSSO

La Linda la va al fosso

Ritorenello: Oi bigulì, oi bigulai, bigulì dai dai…

La bella bigulì, bigulì; biguilai, bigulì dai dai… (rip. dopo ogni verso)

L’alpin ghe salta a dosso

e le la perd l’anello

e dopo nove mesi

è nato un bel bambino

e l’han ciamà Pierino

l’han messo a far l’Alpino

e l’han mandà sul Grappa.

L’han messo di pattuglia

l’han fatto prigioniero

l’han preso i Bavaresi

e l’han mandà in Germania

l’han messo a far la birra

l’Alpino l’ha bevuto

e l’ha nen ciapà la ciuca.

18 – MAMMA MIA VIENIMI INCONTRO

Mamma mia vienimi incontro,

vienmi incontro a braccia aperte:

io ti conterò le storie

che nell’Africa passò.

Era il sei del triste maggio

ed a Massaua siam disbarcati,

noialtri Alpini siamo andati

in Abissinia a guerreggiar.

Maledette quelle contrade,

quei sentieri polverosi:

sia d’inverno, sia d’estate

qua si crepa dal calor.

Baldissera manda a dire

che il nemico è sui confini:

c’è bisogno degli Alpini

per poterli liberar.

Appena messo piede a terra

abbiam sentito la triste storia

che gli Alpini con grande gloria

sono morti a crociat-et.

Se avrem finite le cartucce

che n’abbiam centosessanta

combatteremo all’arma bianca

e grideremo Viva il Re!

Viva il Re e la Regina,

la pagnotta e la cinquina,

Menelick dall’Abissinia

lo vogliamo discacciar.

Lo vogliamo discacciare

al di là dei suoi confini

e davanti a noi Alpini

non gli resta che fuggir!

19 – MONTE CANINO

Non ti ricordi quel mese d’aprile,

quel lungo treno che andava ai confini,

che trasportavano migliaia di Alpini;

su, su correte, è l’ora di partir.

Dopo tre giorni di strada ferrata

ed altri due di lungo cammino,

siamo arrivati sul Monte Canino,

a ciel sereno ci tocca riposar.

Non più coperte, lenzuola, cuscini,

non più l’ebbrezza dei tuoi caldi baci,

solo si sentono gli uccelli rapaci

e la tormenta e il rombo dei cannon.

Se avete fame, guardate lontano,

se avete sete la tazza alla mano,

se avete sete la tazza alla mano,

che ci rinfresca la neve ci sarà.

20 – MONTE CAURIOL

Fra le rocce, il vento, la neve,

siam costretti la notte a vegliar.

Il nemico crudele e rabbioso

lui cerca sempre il mio petto colpir.

Genitori, piangete, piangete,

vostro figlio è morto da eroe.

Vostro figlio è morto da eroe

su l’aspre cime del Monte Cauriol.

Il suo sangue l’ha dato all’Italia,

il suo spirto ai fiaschi de vin.

fare un gran passaporto,

o vivo o morto dovrà ritornar.

21 – MONTENERO

Spunta l’alba del sedici giugno,

comincia il fuoco l’artiglieria,

il terzo Alpini è sulla via

Monte Nero a conquistar.

Arrivati a trenta metri

dal costone trincerato,

con assalto disperato

il nemico fu prigionier.

Monte Nero, Monte Nero

traditor della Patria mia,

ho lasciato la casa mia

per venirti a conquistar.

Per venirti a conquistare

ho perduto tanti compagni,

tutti giovani sui vent’anni,

la sua vita non torna più.

Il Colonnello che piangeva

a veder tanto macello:

fatti coraggio Alpino bello

che l’onore sarà per te.

22 – MOTORIZZATI A PIE’

Il sedici settembre

nessuno l’aspettava

la cartolina rosa,

ci tocca di partir.

Ci tocca di partire

con la tristezza in cuor,

lasciando la morosa

con gli altri a far l’amor.

Da Udin siam partiti,

da Bari siam passati,

Durazzo siam sbarcati

in Grecia destinati.

Motorizzati a piè

la penna sul cappel,

lo zaino affardellato

l’Alpino è sempre quel.

Ma pur verrà quel dì

che canterem così:

finita questa naja

a casa divertì.

23 – NUI SUMA ALPIN

Nui suma Alpin

am pias el vin,

tengo l’innamorata

vicino al quartier.

Vicino al quartier,

vicino alla caserma

tengo ’na bella serva

per fare l’amor

24 – OI BARCAROL DEL BRENTA

Oi barcarol del Brenta

presteme la barcheta

per andare in gondoletta

su la riva del mar.

Mi si che ve la presto,

basta che la ritorna;

se la barca se sprofonda

no ve la presto più.

La barca è preparata,

cinta di rose e fiori,

ci son dentro i Cacciatori

del Settimo Alpin.

Del Settimo Alpini

del Battaglion Cadore,

vi saluto belle more,

non vi vedrò mai più.

Ci rivedremo ancora,

forse da richiamati

con gli zaini affardellati

non ci vedremo più.

La barca è ritornata,

cinta di rose e fiori,

ci sono dentro i Cacciatori

del Settimo Alpin.

25 – OI CARA MAMMA

Oi cara mamma

i baldi Alpin van via;

i baldi Alpin van via

e non ritornan più;

oi si si cara mamma no

senza Alpini come farò?

Guarda la luna

come la cammina,

e la scavalca i monti

come noialtri Alpin;

oi si si cara mamma no

senza Alpini come farò?

Guarda le stelle

come sono belle;

son come le sorelle

di noialtri Alpin;

oi si si cara mamma no

senza Alpini come farò?

Guarda il sole

come splende in cielo;

la lunga penna nera

la si riscalderà;

oi si si cara mamma no

senza Alpini come farò?

26 – SUL CAPPELLO

Sul cappello che noi portiamo

c’è una lunga penna nera

che a noi serve da bandiera

su pei monti a guerreggiar.

Oilalà.

Su pei monti che noi saremo

coglieremo le stelle alpine

per donarle alle bambine,

farle piangere sospirar.

Oilalà.

Su pei monti che noi saremo

pianteremo l’accampamento,

brinderemo al Reggimento;

viva il Corpo degli Alpin.

Oilalà.

Su pei monti che noi saremo

pianteremo il tricolore;

o Trentino del mio cuore

ti verremo a liberar.

Oilalà.

Evviva evviva il Reggimento

evviva evviva il Corpo degli Alpin.

27 – SUL PONTE DI BASSANO

Eccole che le riva

ste bele moscardine,

son fresche e verdoline

colori no ghe na.

Colori no ghe nemo

ne manco gh’en serchemo,

ma un canto noi faremo

al Ponte di Bassan.

Sul Ponte di Bassano

là ci darem la mano,

noi ci darem la mano

ed un bacin d’amor.

Per un bacin d’amore

successer tanti guai,

non lo credevo mai

doverti abbandonar.

Doverti abbandonare

volerti tanto bene,

è un giro di catene

che m’incatena il cuor.

Che m’incatena il cuore,

che m’incatena i fianchi,

in mona tutti quanti

quelli che mi vol mal.

28 – TRANTA SOLD

Tranta sold, son pas dui lire

tranta sold, tranta sold

son pas dui lire.

Tranta sold, son pas dui lire

e dui lir’ e dui lir’

son dui franchin, dui franchin!

Me pare l’ha vendù ’l boeu,

me mare l’ha vendù ’l crin

per fem’ andè, per fem’ andè.

Me pare l’ha vendù ’l boeu,

me mare l’ha vendù ’l crin

per fem’ andè ’nt ’i Alpin, ’nt ’i Alpin!

Me pare l’è bourgheis,

mi son carià de’ speis,

per poudei andè, per poudei andè.

Me pare l’è bourgheis,

mi son carià de’ speis,

per poudei andè ’nt ’i Alpin, ’nt ’i Alpin!

29 – TI RICORDI LA SERA DEI BACI

Ti ricordi la sera dei baci

che mi davi stringendomi al sen;

mi dicevi: sei bella, mi piaci,

sulla terra sei fatta per me!

Mi promise ’sta Pasqua sposarmi

ma il destino non volle così,

bell’Alpino che avevi vent’anni

nel Trentino sei andato a morir.

Ragazzette che fate all’amore,

non piangete, non state a soffrir;

non c’è al mondo più grande dolore

che vedere il suo bene morir.

30 – VA L’ALPIN

Va l’Alpin su l’alte cime

mai nessun lo può fermar,

dorme sempre sulle cime

sogna l’alpe e il casolar.

Fra le rocce e fra i burroni

sempre lesto è il suo cammin,

quando passa la montagna

pensa sempre al suo destin.

Pensa Alpin al tuo destino

c’è il ghiacciaio da passar,

mentre vai col cuor tranquillo

la valanga può cascar.

Pensa Alpin la tua casetta

ch’è la rivedrai ancor,

c’è una bimba che t’aspetta,

orgogliosa del tuo amor.